21 cose che potresti non sapere sull’Albania

Affacciata sul Mediterraneo e vicinissima all’Italia per cultura e lingua, l’Albania è uno dei paesi emergenti degli ultimi anni ed anche uno dei più amati dai turisti nell’ultimo decennio, specialmente per i suoi prezzi a buon mercato e la possibilità di esplorare entroterra e mare anche avendo a disponibilità poco tempo, data la grandezza del Paese decisamente contenuta.

L’Albania ti incuriosisce? Ecco le 21 cose che potresti non sapere su questo Paese!

Si trova nella parte occidentale della penisola balcanica e condivide i suoi confini con il Kosovo a nord-est, il Montenegro a nord-ovest, la Macedonia ad est e la Grecia a sud e sud-est. Il nome ufficiale dell’Albania è “Republika e Shqiperise”.

Questo paese faceva parte dell’Illyria e, dopo l’Impero Romano, fu governato dall’Impero Bizantino dal 535 al 1204. Ottenne l’indipendenza dall’Impero ottomano nel 1912. L’Italia invase l’Albania durante la Seconda Guerra Mondiale, specialmente utilizzando il corpo dei Carabinieri.

Tra il 1944 e il 1991 il Paese è stato governato da una dittatura stalinista e almeno uno su cento albanesi fu imprigionato dal regime comunista. Inoltre, tra il 1968 e il 1978, la Cina fu il suo unico alleato. Nel 1991, alla fine dell’era comunista, circolavano nel Paese solo 300 automobili.

Tirana, la capitale, fu fondata all’inizio del diciassettesimo secolo dal generale turco Sulayman Pasha. Ha una superficie di 41,8 chilometri quadrati (16,1 miglia quadrate) e si trova a 110 m sul livello del mare. Quasi due terzi dell’intera popolazione dell’Albania vive nella capitale Tirana ed è di gran lunga la città più grande del Paese. Altre città importanti, così come le principali destinazioni turistiche, sono Durazzo, Elbasan, Vlora, Kruje, Berat e Fier.

Quando si passeggia per Tirana è importante fare attenzione a chi guida le automobili perché i conducenti tendono ad essere spesso ‘teste calde’ e quindi a guidare con poca prudenza.

La National Gallery of Art, nella capitale, ospita per il 50% opere di realismo socialista. La città di Berat, uno degli insediamenti ottomani meglio conservati, è una delle città museo designate per ospitare questo tipo di arte.

Enver Hoxha, il dittatore comunista, ha governato – nonostante il crescente sospetto nutrito dal mondo esterno verso di lui – fino alla sua morte avvenuta nel 1985. Inoltre, è il responsabile della costruzione dei oltre 750.000 bunker sparsi in tutto il Paese. Ancora più importante, nel 1967, sotto la guida di questo capo comunista, il Paese si dichiarò come primo Stato ateo del Mondo, nonostante convivano pacificamente nel Paese diverse religioni (mussulmana e cristina specialmente).

Il raki, una bevanda alcolica aromatizzata all’anice, è decisamente la bevanda nazionale. Gli albanesi, inoltre, amano mangiare grandi insalate a base di pomodori freschi, peperoni verdi, cetrioli e olive. La loro cucina è particolarmente influenzata da quella turca, balcanica, greca ed anche italiana.

La lingua ufficiale del Paese è l’albanese (che ha due dialetti: il Gheg, parlato a nord, e il Tosk, parlato a sud). La lingua albanese è anche una delle lingue più antiche d’Europa e si tratta di una lingua indoeuropea come la balto-slava, l’armena, l’ellenica, la germanica, l’iraniana, l’indiana, la eltica e l’italica. Nel Paese, comunque, la gente parla anche l’italiano, l’inglese ed il greco.

La moneta nazionale è lek.

La bandiera nazionale reca un’aquila nera a due punte su sfondo rosso. Nei tempi antichi, la gente del posto chiamava questo paese “Shqiperia” che letteralmente si traduce come “Terra dell’Aquila”.

Nel 2013, 2.774 milioni di persone vivevano in Albania. Tuttavia, circa 7-10 milioni di albanesi risiedono all’estero, in particolare in Macedonia, Kosovo, Grecia, Montenegro, Italia, Turchia, Svizzera, Germania, Stati Uniti e Svezia.

La situazione economica è in crescita, anche se rimane ancora una delle nazioni più povere in Europa. Tuttavia, le montagne albanesi possono essere una buona fonte di reddito perché sono ricche di cromo, ferro, nichel e rame.

Il secondo più grande anfiteatro romano (che potrebbe contenere circa 20.000 spettatori) nei Balcani si trova proprio a Durazzo ed è stato scoperto alla fine del 1900.

La Riviera albanese, una zona costiera nella Contea di Valona, si trova dove si incontrano i mari Adriatico ed Ionio. L’area è un importante destinazione turistica sia per gli stranieri sia per gli albanesi stessi che, durante l’estate, tornano a casa da parenti e amici oppure scelgono la loro terra d’origine per passare le vacanze.

Anjeze Gonxhe Bojaxhiu, meglio conosciuta come “Madre Teresa”, è premio Nobel per la Pace nel 1979. È nata a Skopje, in Macedonia, ma è naturalizzata albanese. Madre Teresa fu la fondatrice dell’Ordine dei Missionari della Carità e fu canonizzata il 4 settembre 2016. Inoltre, l’aeroporto internazionale di Tirana è intitolato proprio a Madre Teresa e si chiama “Nene Tereza”.

Un altro eroe nazionale è George Kastrioti Skanderbeg, il quale combatté gli Ottomani nel XV secolo. Il suo nome deriva da Alessandro Magno, che venne dalla Macedonia e combatté gli Illiri. Una statua di questo erore si trova proprio nella piazza centrale di Tirana, piazza che porta per l’appunto il suo nome. Tra l’altro pare che dopo la morte di Skanderbeg, il suo cavallo rifiutò di essere cavalcato da altri e quindi si lasciò morire.

Più di due terzi del Paese sono ricoperti di bellissime montagne. La vetta più alta, il monte Korab (2.753 m), si trova nella parte orientale del Paese, vicino al confine con la Macedonia, e fa parte del parco naturale Korab-Koritnik.

Sebbene sia un paese relativamente piccolo, è noto per la sua ricca diversità faunistica e anche di flora. Le montagne ospitano pochi animali selvatici ma è possibile trovare uccelli selvatici, ancora oggi, nelle foreste di pianura. Il numero totale di piante è di oltre 3.250 specie, che comprende circa 300 piante medicinali.

Il villaggio di Lazarat, 2.801 abitanti, è considerato la “capitale della cannabis in Albania”. Secondo le statistiche, 300.000 piante di cannabis sono state coltivate proprio qui nel 2014, e il Paese è in grado di produrre 500 tonnellate di cannabis.

Questo paese non ha mai vinto una medaglia alle Olimpiadi, anche se la sua prima partecipazione è stata nel 1972.